Di Amsterdam, dove vive e lavora. Ha imparato a dipingere da sola, trascorrendo ore nell’atelier di sua madre, anch’essa pittrice, osservando i colori, esplorando i materiali e le diverse tecniche.
Si definisce un’espressionista. Ma non ama “essere messa in una scatola” e lo stesso vale per i suoi dipinti. Le piace sperimentare con stili diversi e quando dipinge, segue sempre alcune tradizioni autoprodotte. Comincia con l’acrilico per il primo schizzo e finisce con l’olio, mettendo sempre 5 colori uguali sulla mia tavolozza: grigio, terra bruciata, blu ftalico, rosso alizarina, giallo napoli e naturalmente una grande goccia di bianco di titanio.
La maggior parte dei suoi dipinti ha molti strati contenenti diversi materiali (non tradizionali) come tessuto, cartone, bambole in miniatura, resina, pizzo, spray, alcool, smalto per unghie, in un processo di combinazione dell’osservazione con un senso della pittura dall’interno verso l’esterno.
I pezzi sono creati spontaneamente e guidati dalle emozioni nel momento.
Il suo intento è creare quadri che comunichino con le persone, trascinandoli dentro di essi. O semplicemente che li attirino a rimanerne incantati come quando da bimbi ci si innamora di un nuova scoperta.