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Michele Camusso
Michele Camusso nasce a Recco (Ge) nel 1969
Nel 1997 inizia a dipingere, sentendo il bisogno di “graffiare” la tela: dopo aver colorato utilizza un pennello molto vecchio senza elasticità per creare delle onde sul colore.
Successivamente studia una tecnica per rendere queste onde importanti (in rilievo). Ogni campitura (definendo così i “tasselli”/zone delimitate dal contorno nero) è monocromatica e priva di sfumature. Il gioco di luce deriva dall’intensità e dalle direzione in cui le onde (tutte diversamente indirizzate) vengono colpite. Quindi uno stesso quadro posto in un ambiente subisce mutazioni continue nell’arco della stessa giornata.
Dal suo carattere ottimistico e semplicemente complicato derivano i colori accesi vivaci a tratti quasi accecanti ma resi equilibrati da un visione degli elementi formali quasi unica.
La matericità ha lo scopo importante di diversificare le monocolorate campiture dei suoi quadri creando giochi di luce che creino sfumature là dove esse non esistono così che i suoi lavori siano dinamicamente mutevoli in funzione della illuminazione a cui vengono sottoposti.
Dalla sua passione per l’architettura nasce la capacità singolare di vedere i volumi degli edifici come se essi fossero semplicemente parallelepipedi proiettati in un mondo digitale privo di regole gravitazionali o logistiche.
Dal suo amore per le forme curvilinee, per i giochi di luce, per gli arredi e per le piante nasce la necessità di poter quasi modellare con le sue mani il mondo che riporta sui suoi supporti (tela, carta e legno).
Tutto quanto ha avidamente immagazzinato nei suoi anni di vita si riversa sulle tele portando all’esterno e condivisibile con gli altri quel mondo colorato e meraviglioso che i suoi occhi filtrati dalla fantasia proiettavano sul grande schermo della sua mente.